You are currently viewing O-O Palla al centro

O-O Palla al centro

  • Categoria dell'articolo:Educazione

“Maestra, posso dirti una cosa però?”
“Certo Manfredi!”
“Hai detto davanti a tutti che Valentina ha preso 9 alla verifica di Storia. Ma tu ci hai insegnato che è buona educazione non parlare degli altri quando sono assenti. Ce lo hai detto proprio tu! Perché ora lo stai facendo proprio tu?”.
Manfredi, 8 anni, terza elementare.

Buona educazione… ma poi, che sarà mai davvero questa educazione?
E, soprattutto, chi ha il compito di educare in questa società?!
L’educazione, in questi ultimi decenni, sembra un supersantos che rimbalza, sfiorando la rete, nella finale di pallavolo tra due squadre agguerrite: Famiglia contro Scuola.
Chi schiaccerà il punto della vittoria?!…
Questa partita dovrebbe durare in eterno, ma dovrebbe avere il sapore delle partite di beach volley, tra amici, in agosto.
Eh si.. tutti dovrebbero sollevare il supersantos e spingerlo in avanti: genitori, zii, nonni, insegnanti, collaboratori scolastici, sconosciuti al bar.
Ma che cos’è per davvero questa educazione?
Quando ho le idee confuse, torno all’origine: un metodo efficace, che ci ha insegnato la Storia, per fare chiarezza!
Cercando l’origine della parola educare, scopriamo che viene dal latino e-ducère= condurre fuori.
Altra cosa è in-segnare= imprimere dentro.
Ma entrambe fondamentali, e complementari, alla crescita.
Educazione è una parola abusata ma che ha smarrito il suo significato originario.
Dobbiamo impegnarci a ritrovarlo insieme, per promettere ai nostri figli di istruirli mettendo al centro loro stessi e tirando fuori ogni qualità inespressa, simbolo del loro valore unico.

Ma non basta.
L’educazione non riguarda solo chi la riceve, ma anche chi la impartisce: serve coerenza.
Con cosa?
Tra cosa. Tra i nostri valori, le nostre parole e i nostri comportamenti.
Ce lo ha insegnato Manfredi.
L’esempio educa.

Non deludiamoli.


Emilia Andriella