“Non lo voglio fare! Non lo voglio fare!
Non lo faccio! Basta!
Voglio mamma!”
Ogni volta che, in classe, Giulio arriva a pronunciare queste frasi accompagnate da calci nel vuoto e braccia dimenate a caso, poi scappa.
E corre, più veloce di Forrest Gump. Un paio di volte lo abbiamo fermato appena un passo prima della nostra denuncia.
Ma dove correrà mai Giulio?
Io credo che Giulio corra verso l’amore.. quello della mamma. Perchè poi, il cuore di un bambino, fortunatamente, mica ci pensa ai metri o chilometri che lo dividono fisicamente dal suo desiderio!
Tutte le volte che succede, io mi avvicino timidamente, lo avvolgo, con un po’ di solletico, tra le mie braccia e poi… e poi lo riempio di baci. Ma proprio da non lasciargli un millimetro di fronte e guance vuote di baci!
Allora lui ride. Si scioglie tra le mie braccia. Si rilassa.
Il potere di un bacio.
Eh sì! Perchè esiste una scienza, chiamata Scienza della Felicità, e ce lo conferma la Filematologia (dottrina che studia gli effetti del bacio), che afferma che noi stessi siamo produttori di felicità.
In che modo?
Uno di questi è quello di far generare al nostro corpo chimica positiva come la produzione dei cosiddetti ormoni della felicità: dopamina, ossitocina, serotonina ed endorfina; e abbassare i livelli di chimica negativa come cortisolo e adrenalina!
Beh… il bacio produce nei nostri corpi dopamina e ossitocina.. genera sensazioni piacevoli e … abbassa i livelli d’ansia!!
Però…
Pochi sanno che io sono un po’ come Alex, la scrittrice del film “Alla ricerca dell’Isola di Nim” in mash up con Margherita Buy, versione ipocondriaca, in “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”.
E in questo anno pandemico, l’allerta per la mia salute ha raggiunto sistemi di allarme che neanche la sorveglianza in Vaticano.
Quindi, come d’altronde il regolamento scolastico prevede la parola d’ordine è distanziamento!
Ma Giulio, il mese scorso voleva correre verso l’amore… più forte che mai.
E mi guardava negli occhi per dire: allora? quando me lo dai?..
Ed io ero lì immobile (attaccata come Alex all’uscio della porta prima di partire per la sua avventura) a cercare quelle parole rassicuranti che, invece, gli trasmettevano solo il mio senso di colpa.
Lui mi guardava. Io lo guardavo.
E mentre lui urlava “Basta. Me ne vado!”, ho sentito una voce che mi diceva “Ma che diamine me ne frega a me del covid!!!! Sarà quel che sarà!”.
Le emozioni viaggiano più veloci delle parole, così non ho fatto in tempo a pronunciare verbo o muovere arto, che Giulio ha spalancato le braccia, mi si è avvinghiato addosso e ha iniziato a darmi baci sulla pancia.
Allora la mia paura si è trasformata in amore e il coraggio ha preso il sopravvento: e, nonostante le nostre mascherine, gli ho dato un bacio sulla testa così forte da riuscire a sentire i suoi pensieri.
Baciamoci quando possiamo: per affetto, amore, passione, erotismo, amicizia, rispetto, saluto…
Ma baciamoci. Aiutiamoci ad essere felici.
Il potere di un bacio
Emilia Andriella