“Gli insegnanti dovrebbero essere selezionati con test della personalità per evitare che docenti non in grado di insegnare e di appassionare rovinino, in 40 anni di carriera, la vita di intere generazioni di studenti”
E così, non è trascorso neanche un mese dall’inizio della scuola e tutti i media già parlano di una nuova maestra-picchia-bambini.
Argomento trito e ritrito, sebbene attualissimo allo stesso tempo.
Non parlerò di maestrə-picchia-bambini perchè non esistono parole, umane o disumane, da dedicare loro..
Benchè, dopo aver visto questo ennesimo video ad apertura del nuovo anno scolastico e dopo aver trasformato il disgusto e la rabbia che ne sono conseguiti, mi sono posta una domanda:
Ma le mamme-popup (quelle mamme che spuntano fuori come pop-up pur di restare a controllare i figli appena entrati in aula), NIENTEMENO, avessero un briciolo di ragione?!
Il punto, ovviamente, non è la ragione.. che sta sempre nel mezzo; ma, la domanda pone una questione che, questa volta, si riduce ad un’emozione: la FIDUCIA.
La fiducia è il driver fondamentale di ogni relazione.
La fiducia guida la relazione: verso la via dell’amore se si accompagna alla gioia, o della sottomissione se si accompagna alla paura.
Una mia amica, anni fa, mi raccontò che suo figlio era caduto in classe e, tornato a casa, le disse: “La maestra ha visto che perdevo sangue e mi ha detto: non ti medico, così la prossima volta impari!”. Da brava mamma-chioccia, decise di affrontare la maestra che le rispose: “Se dovessimo credere a ciò che i bambini dicono che succede a casa, dovremmo denunciare tutti i genitori”.
Ovviamente la mia amica tornò a casa serena, e anche un bel po’ incavolata col figlio-pinocchio che magari aveva raccontato agli insegnanti, ingigantendo i fatti, che il padre picchiava il cane o la madre aveva dato fuoco alla padella con le salsicce perchè al telefono con la collega.
Ma qualche mese dopo, davanti ad un servizio su una maestra-picchia-bambini, mi telefonò ponendomi questa domanda lapidaria:
e se avessi riposto la mia fiducia nella persona sbagliata?
E la sua domanda aprì un baule di mie domande:
É più bravo un genitore che si fida della maestra, o quello che si fida del proprio figlio?
Fa il suo dovere il docente che fa finta di non vedere e cerca di mediare o quello che denuncia al dirigente il/la collega-picchia-bambini?!
Sono più vulnerabili i bambini che accettano, sottomettendosi, che i docenti siano aggressivi con loro o con i compagni, o quelli che tornano a casa e raccontano tutto ai genitori?
E quei bambini che non hanno voce, alcuni bambini con disabilità.. quelli, chi li difende?!
Oltre il senso di queste domande, per alcuni retoriche e per altri ostiche, la verità è che l’istituzione Scuola dovrebbe garantire se non l’educazione socio-culturale, almeno la sicurezza dei nostri figli.
Una risposta ampiamente condivisibile la fornisce di nuovo Galimberti: “La ricetta è assumere i docenti in base alla loro intelligenza emotiva, senza quella non si può insegnare”.
E, fortunatamente, quella, ce l’abbiamo tutti… e le neuroscienze ci dicono che è anche allenabile! Basta formarsi…
Coraggio, proff!!