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Ri-Partenze

  • Categoria dell'articolo:Re-balance

 


Le ri-partenze sembrano tutte più o meno uguali: definisci un obiettivo, sviluppi un piano di azione, verifichi i risultati… Per poi di nuovo ri-partire.

Dopo le vacanze estive, gli obiettivi di famiglia e lavoro sono vari e all’apparenza molto distanti: dipendono da persone, equilibri, contesti, tempi, modalità… tutti molto differenti a volte.
La famiglia parte quasi sempre lenta per poi (si spera!) accelerare.
L’azienda parte quasi sempre veloce per poi (si spera!) rallentare.
In verità, la famiglia finisce per andare sempre a 1000 e l’azienda pure. Ed ecco che le due realtà all’apparenza distanti si incontrano nella “pretesa” della velocità. In famiglia, nei tanti progetti condivisi e forse non tutti realizzati; in azienda, nei troppi progetti più o meno condivisi che ne aggiungono di volta in volta di nuovi. Perché la società della prestazione ci incalza sempre di più e l’asticella si sposta di continuo: ora si chiama iphone, motorino, vacanze con gli amici, poi diventa benefit, prestigio, promozione a tutti i costi.
In famiglia proviamo a ri-partire nonostante tutto, in azienda qualche volta decidiamo di non ri-partire.

Famiglia e azienda ai nastri di partenza sono come due avversari che si guardano in cagnesco prima di ri-comiciare, senza pensare che forse c’è una staffetta da correre piuttosto che una corsa individuale.
Chissà che non sia necessario ricalcolare il percorso, riformulare le aspettative, aggiungere una fermata prima di ri-partire, per sentirci ancora vivi (e non già stanchi), sempre di più chiamati a dare il nostro contributo (e non quello che ci impone la società), consapevoli di dove possiamo andare e non solo di dove vogliamo andare. E non è detto che ciò che non possiamo fare coincida sempre con ciò che non vogliamo fare.

Sonia Vazzano