Maestra, però Giulio ha avuto 8 e ha fatto due errori più di me!
Michele, 9 anni
In realtà, questa frase la sentiamo più volte al giorno, ogni giorno, non solo da Michele!
Quant’è difficile far capire a Michele che Giulio è diverso da lui, come lui è diverso da Giulio, come ognuno di loro è diverso dagli altri?!….ed ogni errore che fanno, che all’apparenza è lo stesso, nella realtà è profondamente diverso?!
Quant’è difficile valutare?
E soprattutto, quant’è difficile trasferire quelle analisi fatte e quelle decisioni prese ed espresse con un solo numero, uguale per tutti… se noi insegniamo allo studente, e non agli studenti?!
Quando valutiamo, cosa valutiamo veramente?!
Non sempre è chiaro a tutti.
Ed è per questo che proprio tutti abbiamo timore<必利勁
/b> della valutazione: docenti, alunni, genitori.. e persino i dirigenti scolastici!
La valutazione, di per sè, non indica nulla.
Ha ragione di esistere solo e soltanto perchè è una fase di un processo di progettazione circolare molto ampio, che riguarda prima l’analisi dei bisogni della classe e poi la progettazione (specifica delle discipline e generale dell’educazione) diversificata.
E qual è la sua funzione?
Serve:
∙ agli alunni:
– ad avere un feedback sul loro lavoro;
– a conoscere i loro punti di forza e le loro aree di miglioramento;
– a sentirsi gratificati.
∙ ai docenti:
– per comprendere meglio i bisogni dei singoli alunni;
– a modificare/assestare/migliorare la progettazione;
– a capire in che modo amiamo insegnare.
∙ alle famiglie:
– ad avere un monitoraggio sul lavoro dei loro figli;
– a conoscere meglio punti di forza e difficoltà dei ragazzi;
– a capire come aiutare/sostenere i figli a sviluppare le loro aree di miglioramento e i loro talenti.
E quest’anno.. quanto sarà difficile valutare?! Ma, soprattutto, cosa valuteremo?!
Gli indicatori di valutazione resteranno gli stessi… ma in ogni campo rientreranno le fatiche, le difficoltà, gli errori e le conseguenze della progettazione mista e ballerina (DAD, presenza, DDI), delle assenze per Covid e delle quarantene.
Il tutto permeato da un mix esplosivo di emozioni: gioia per i ritorni in presenza che avevano il gusto della normalità, tristezza per i lutti, preoccupazioni per le malattie, apatia da zona rossa, impotenza delle attese, frustrazione per le feste perdute, rabbia per la gestione complessa delle relazioni.
A tutto questo che voto daremo?!…
Anche perchè, come ormai abbiamo imparato che ogni alunno ha il suo modo di apprendere, così dobbiamo tener presente che ogni alunno ha una propria intelligenza emotiva.
Allora, forse, tra gli indicatori che valutiamo, dovremmo inserire anche l’impatto che la pandemia e le sue conseguenze hanno avuto su ognuno dei nostri alunni e come questo, a sua volta, ha impattato sull’apprendimento.
E, come al solito, il lavoro duro spetta a noi docenti.
Valutiamo con la testa e col cuore…
Quindi, cari alunni e genitori, per quest’anno vi chiediamo di non prendere la bilancia digitale per pesare ogni singolo voto e compararlo agli altri, o a quello degli altri, perchè in quel voto/giudizio c’è anche la storia di ogni studente.
Buoni scrutini a tutti.
Valut-azioni di cuore
Emilia Andriella